by Luca Leone
Brizzi usa la musica come uno dei principali, se non il principale, elemento di caratterizzazione dei suoi personaggi. Il genere che preferiscono tratteggia buona parte della loro personalità e della categoria sociale cui appartengono o cui vorrebbero appartenere. Le definizioni di “rocker” o di “punk” cucite addosso al personaggio principale, Alex, non lo identificano unicamente come fruitore di un determinato tipo di musica, ma ne ampliano la connotazione, permettendo un inquadramento immediato. Questo perché nei Pogues, nei Sex Pistols, nei Clash, nei Red Hot Chili Peppers (e in tanti altri gruppi citati) Alex si riconosce: modella le sue sembianze in base ai loro elementi di tendenza non solo strettamente musicali, ma anche di costume, e di ciò che concerne il loro stile di vita prima e dopo i concerti. Essere tra “redcatholicpunk” significa andare contro tutto ciò che è fasullo, borghese, patinato, girare in bici piuttosto che in vespa, stare seduto all’ultimo banco, votarsi ad un amore forse impossibile.
Il personaggio di Brizzi si reca spesso nel pantheon ideale dei suoi musicisti preferiti. Chiede consiglio, compagnia, o una seconda voce del suo lamento interiore. Li evoca di continuo, pigiando “play” sul walkman, sintonizzandosi su Videomusic, rileggendo nella mente i testi delle loro canzoni. Loro rispondono sempre, con le parole giuste…
I Red Hot Chili Peppers, in particolare, costituiscono un vero e proprio riferimento estetico, non a caso il titolo è una dedica a John Frusciante (nel romanzo “Jack “per una questione di diritti), il loro chitarrista. Nell’auto-descriversi, Alex paragona il suo taglio di capelli a quello del bassista Flea (pag. 36) di cui ricorda la coreografica apparizione con pantaloni fatti di giocattoli nel video di “Behind The Sun ” (pag. 137), apprezza poi il look con maglione e cappuccio peruviani di John Frusciante nel video di “Under the bridge” (pag.137) e il suo stile in pantaloni “skate” e scarpe “da playground”, con capelli rasati e ciuffo sulla fronte con cui spesso si fa vedere in giro (pag.136, 137). Al di là di un apprezzamento di stile, Frusciante è il membro del quartetto che più gli ispira simpatia: “un tappo”, rispetto agli armadi Anthony e Flea, sempre defilato, con l’abitudine a suonare con lo sguardo per terra e a fare onestamente il suo. Con la sua decisione di abbondare il gruppo nel bel mezzo della salita verso il successo ormai certo, suscita in Alex un’intensa riflessione, e porta bene in vista, per noi lettori, il senso profondo del libro (pag. 137).
Ascolta “The past recedes” dei Red Hot Chili Peppers (magari mentre leggi “Jack Frusciante”).
Ascolta l’approfondimento radiofonico:
nota:
A pagina 136 sono nominati anche Hillel Slovak e l’album Mother’s Milk.
I Red Hot Chili Peppers sono citati anche a pag.71 (Live in Holland), pag.32 (John Frusciante nel booklet di Blood Sugar Sex Magic).