Ogni volta che Franzen manda alle stampe un libro si urla al capolavoro, un po’ come per le opere di Wallace (tra l’altro i due erano amici prima che l’autore di “Infinite jest” si suicidasse). Questa volta però non è accaduto. “Purity” (Einaudi editore, collana Supercoralli, traduzione di Silvia Pareschi, 642 pagine) è stato accolto dalla critica in modo tiepido, discorde, a tratti negativo.
Invece, secondo noi, dei suoi tre più noti romanzi (“Le correzioni”, “Libertà” e “Purity” appunto) è di gran lunga il più bello. Il guaio è stato volergli cucire addosso una “tesi”o, se non una tesi, quantomeno un “tema” (l’analisi del mondo e delle sue potenzialità attraverso internet).
Invece è un libro, che come i migliori romanzi dell’Ottocento, è un affresco sull’umanità. Il male, il bene, l’amore (filiale soprattutto) si mescolano alla Storia, alle ambizioni dei singoli e alla mancanza di un orizzonte a cui guardare rinfrancati. Potrebbe piacere anche a te se sei fatto così:
Genere: maschio o femmina
Età: dai 20 anni in su
Carattere e stato d’animo: vuoi leggere un capolavoro. Non ti spaventano i tomi di moltissime pagine ed anzi ami farti accompagnare dai personaggi a lungo. Ragioni sulle cose e ami le storie ben congegnate, in cui ogni tassello torna perfettamente al suo posto dandoti un certo qual senso di soddisfazione
Libri piaciuti: “Le correzioni” di Jonathan Franzen, “Il cardellino” di Donna Tartt, “Il fuoco amico dei ricordi” di Alessandro Piperno.
Ascolta Vale che lo racconta a Gioia (o scarica il podcast qui):
Io ho amato Le correzioni. L’ho trovato un libro di una verità dolorosa ma necessaria, coerente nelle sue conseguenze. Libertà invece l’ho trovato pesante, faticoso e tendenzialmente “inutile” essendo una brutta copia del primo.
Per questo motivo non ho letto Purity. Questa recensione mi incoraggia anche se mi perplime il tuo giudizio negativo sulle Correzioni…. rileggilo e poi tornaci su in questo spazio…. a quel punto correrò ad acquistare Purity… 😉