Chi vincerà il Premio Strega dopo Albinati? Abbiamo conosciuto personalmente un’autrice, candidata al premio, che ci ha molto colpito per la sua grande empatia: è Chiara Marchelli e concorrerà con il suo romanzo appena uscito per Giulio Perrone editore Le notti blu (collana Hinc, 233 pagine). Questo libro piace anche a te se sei fatto così:
Genere: maschio o femmina
Età: dai 30 anni in su
Carattere e stato d’animo: forse non lo sai nemmeno tu, ma sei una persona coraggiosa perché non ti sottrai a vivere anche le situazioni più tristi, anzi a volte le ricerchi per capirle, sentirle e metabolizzarle. Sei sensibile e positivo, nonostante la vita sia dura. Di certo non sopporti chi si autocommisera e nulla fa per cambiare se stesso, prima ancora degli altri.
Libri piaciuti: Le nostre anime di notte di Kent Haruf, Tenera è la notte di Francis Scott Fitzgerald, Il nero e l’argento di Paolo Giordano.
Mentre Mirko si uccideva, Caterina stava stornando una confezione di biscotti al cioccolato.
Non è l’incipit, anche se fin dall’inizio del romanzo il lettore comprende che questa storia gira attorno ad un fatto dolorosissimo. Gioia, nell’intervistare l’autrice, inizia con una domanda scherzosa in tema di… calzini, ma poi non può esimersi dal chiedere a Chiara Marchelli da dove venga tutto il dolore di questa narrazione (la dedica è: a chi rimane).
Ascolta la prima parte dell’intervista (o scaricala qui):
Le notti blu.
Questo gli ha lasciato, suo figlio. Notti insonni in cui farsi del latte caldo che non può nemmeno bere.
Le notti blu.
È un bel modo di chiamarle, dopotutto. […]
La luce blu che è diffusa in tutte le direzioni e ha una lunghezza d’onda più breve, rifratta dalle particelle più piccole degli strati dell’atosfera, al contrario degli altri colori. In qualunque direzione si guardi, una frazione di quella luce che arriva ai nostri occhi. Per questo il cielo pare blu.
La verità di fondo di questo libro, ci spiega l’autrice, è che ci sono molti modi di reagire al dolore e che in una coppia non ci si conosce mai davvero fino in fondo, anche quando ci si vuole molto bene e ci si conosce da molto tempo. I due protagonisti, settantenni, hanno entrambi un carattere difficile, ma mentre lei insiste nella sua rigidità, il marito si lascia modificare dal corso degli eventi per abbracciare la vita. Eppure le notti blu, notti d’insonnia, rappresentano anche il gesto di cura per l’altro (tanto caffè! chiosa Gioia).
Quando Vale chiede a Chiara Marchelli, Language Lecturer alla New York University, come mai abbia scelto di far appassionare i suoi protagonisti alla teoria dei giochi di John Nash e alla geologia, lei spiega che i personaggi vengono all’autore completi delle loro caratteristiche, che in qualche misura non ha potuto scegliere e, certe volte, mentre studiava quelle materie a lei sconosciute si diceva: Ma cosa mi è venuto in mente?!
Ascolta la seconda parte dell’intervista (o scaricala qui):